Il conte di Montecristo
Alexandre Dumas
2015
Highlights
- “castello d’If”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “quel proverbio italiano: Chi ha compagno ha padrone”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Fernand rimase impassibile. Non cercò di asciugare le lacrime che scendevano sulle guance di Mercédès; eppure, per ciascuna di quelle lacrime avrebbe dato un bicchiere del suo sangue; ma quelle lacrime scendevano per un altro.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Anzi, avevano aggiunto che soprattutto Fernand era terribile nella sua vendetta.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Intanto Danglars osservava con uno sguardo penetrante il giovane, sul cui cuore le parole di Caderousse cadevano come piombo fuso”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Eppure ha occhi fiammeggianti come quegli spagnoli, quei siciliani e quei calabresi che sanno vendicarsi cosà bene; ha pugni capaci di spaccare la testa a un bue come la mazza del macellaio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “L’acqua è fatta pei perversi, e il diluvio lo dimostrò4.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “e quando uno è uscito e si chiama Edmond Dantès, si vendica.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Quando si pensa – disse Caderousse posando la mano sul foglio – che qui c’è di che uccidere un uomo con piú certezza che tendendogli un agguato in un bosco per assassinarlo! Ho sempre avuto piú paura di una penna, di un calamaio e di un foglio di carta che di una spada o di una pistola.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Mi sembra che l’uomo non sia fatto per essere felice cosà facilmente! La felicità è come uno di quei palazzi delle isole incantate con le porte custodite dai draghi. Bisogna combattere per conquistarla, e io, a dire il vero, non so perché ho meritato la felicità di essere il marito di Mercédès.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “di tanto in tanto si asciugava le chiazze di sudore che gli imperlavano la fronte”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “una nube di fuoco”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “sembrava un dannato nel lago di fuoco”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “aveva perso ogni traccia dell’odio che la sua inattesa fortuna gli aveva gettato nell’animo”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “lascio a ognuno il suo piedistallo: Robespierre in place Louis XV, sul suo patibolo; Napoleone in place Vendôme, sulla sua colonna. Solo che uno ha creato un’uguaglianza verso il basso e l’altro un’uguaglianza verso l’alto; uno ha abbassato i re al livello della ghigliottina e l’altro ha elevato il popolo al livello del trono.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Cedant arma togae”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Mercédès passò la notte cosÃ. La lampada si spense quando non ebbe piú olio: lei non vide l’oscurità come non aveva visto la luce, e il giorno tornò senza che se ne accorgesse.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “si era chiuso in casa con due bottiglie di vino di Cassis e aveva cercato di annegare la preoccupazione ubriacandosi.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Danglars era uno di quegli uomini calcolatori che nascono con una penna dietro l’orecchio e un calamaio al posto del cuore; per lui, a questo mondo, tutto era sottrazione o moltiplicazione, e una cifra gli sembrava assai piú preziosa di un uomo quando quella cifra poteva accrescere la somma totale che invece l’uomo poteva decurtare.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Lasciamo”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Villefort sorrideva tra sé e sé, poiché sentiva aumentare la propria importanza.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “in politica non si uccide un uomo: si elimina un ostacolo, tutto qui.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Signore, diciassette mesi di carcere sono piú di quanto non meritino tutti i crimini che il linguaggio umano designa con i termini piú odiosi.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Caligola o Nerone, quei grandi cercatori di tesori, bramosi dell’impossibile, avrebbero prestato orecchio alle parole del pover’uomo e gli avrebbero concesso l’aria che desiderava, lo spazio a cui attribuiva un prezzo cosà alto e la libertà che offriva di pagare cosà cara. Ma i sovrani dei nostri giorni, confinati entro i limiti del probabile, non hanno piú l’audacia della volontà ,”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Dio è l’ultimo ricorso. L’infelice, che dovrebbe cominciare dal Signore, giunge a sperare in lui solo dopo aver esaurito tutte le altre speranze.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “per l’uomo felice la preghiera resta un’accozzaglia di parole monotone e senza senso fino al giorno in cui il dolore non spiega allo sventurato quel linguaggio sublime grazie al quale egli parla a Dio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Perché nelle cose semplici e consentite i nostri appetiti naturali ci avvertono di non discostarci dalla nostra legge. Alla tigre, che versa il sangue per natura, che ha questa condizione, questa finalità , serve una sola cosa: che l’olfatto la avverta dell’esistenza di una preda alla sua portata. Subito balza verso quella preda, le si avventa contro e la strazia. È il suo istinto, a cui obbedisce. Ma l’uomo, invece, rifiuta il sangue; non sono le leggi sociali a vietare l’omicidio, sono le leggi naturali. Dantès rimase confuso: era infatti la spiegazione di ciò che era accaduto, senza che se ne rendesse conto, nella sua mente, o piuttosto nel suo animo, poiché ci sono pensieri che vengono dalla testa e altri che vengono dal cuore.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Edmond chinò la testa per non confessare a quell’uomo che la gioia di avere un compagno gli impediva di partecipare come avrebbe dovuto al dolore che provava il prigioniero per non essere riuscito a fuggire.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Penso innanzitutto a una cosa, cioè all’enorme quantità di intelligenza che avete dovuto impiegare per arrivare dove siete arrivato. Cosa avreste mai fatto se foste stato libero? – Niente, forse: questo eccesso di conoscenze sarebbe evaporato in futilità . Ci vuole la sventura per scavare certe miniere misteriose nascoste nell’intelligenza umana. Ci vuole la pressione per far esplodere la polvere. La prigionia ha concentrato in un unico punto tutte le mie facoltà che fluttuavano liberamente.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Mi fate rabbrividire, parola d’onore! – disse Dantès. – Il mondo è dunque popolato di tigri e coccodrilli? – SÃ, solo che le tigri e i coccodrilli con due piedi sono piú pericolosi di quegli altri.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Perché vi ho insinuato nel cuore un sentimento che non c’era, la vendetta. Dantès sorrise.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Se la folgore fosse caduta ai piedi di Dantès e avesse scavato un abisso in fondo al quale si fosse spalancato l’inferno, avrebbe prodotto su di lui un effetto meno improvviso, meno traumatico, meno spaventoso di quelle parole inattese.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Dantès lo seguÃ: i suoi lineamenti si erano ricomposti, ma con una rigidezza e una durezza tali, per cosà dire, che rivelavano una decisione presa.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “la filosofia è la nube sfolgorante su cui Cristo ha posato il piede per risalire in cielo.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Da quando il cristianesimo, eminentemente civilizzatore, aveva introdotto a Roma i suoi miglioramenti, non arrivava piú un centurione a dire da parte del tiranno: «Cesare vuole che tu muoia»; era un legato a latere che veniva a dirti, con il sorriso sulle labbra, da parte del papa: «Sua Santità vuole che ceniate con lui».”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Come abbiamo detto”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Nemmeno lui si riconosceva.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Aveva guardato il pericolo ridendo e, ricevendo la pallottola, aveva detto come il filosofo greco: «Dolore, non sei un male»45.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Inoltre aveva esaminato il doganiere ferito a morte e, fosse per la foga dello scontro o per il raffreddarsi dei sentimenti di umanità , quella vista gli aveva fatto solo una blanda impressione. Dantès era sulla strada che voleva percorrere, e si dirigeva verso il traguardo che voleva raggiungere: il cuore gli stava diventando di pietra.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “diventava il maestro di Jacopo, come il povero don Faria era stato un maestro per lui.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Chissà ? Forse un giorno sarai capitano di una nave:”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “A volte accadeva: Dantès, gettato nuovamente nel mondo, di tanto in tanto aveva un imperioso bisogno di solitudine. E c’è forse solitudine piú immensa e piú poetica di quella di una nave che galleggia sul mare, nel buio della notte, nel silenzio dell’immensità e sotto lo sguardo del Signore?”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Del resto, tanto varrebbe morire piuttosto che condurre una vita squallida e umile.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Dantès sarebbe potuto entrare subito; ma aspettare qualche istante significava procrastinare la certezza aggrappandosi alla speranza.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “E rise anche lui, come ridono gli inglesi, cioè con una certa reticenza.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “tristemente. – In affari, signore, – disse, – non si hanno amici, lo sapete bene: si hanno solo controparti.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Grazie, mio Dio! – disse. – Almeno colpisci solo me. Per quanto flemmatico fosse l’inglese, una lacrima gli inumidà le ciglia.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “vivete, tu, tua madre e tua sorella, dello stretto indispensabile affinché, giorno per giorno, il capitale di quelli verso cui sono debitore aumenti e fruttifichi tra le tue mani. Pensa che sarà un bel giorno, un gran giorno, un giorno solenne, quello della riabilitazione, quello in cui dirai, proprio in questo ufficio: «Mio padre è morto perché non poteva fare ciò che io faccio oggi; ma è morto tranquillo e calmo, perché morendo sapeva che lo avrei fatto».”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ciò che accadde allora, in quel momento supremo, nella mente di quell’uomo che, ancora giovane, a seguito di un ragionamento forse sbagliato, ma perlomeno specioso, stava per separarsi da tutto ciò che amava al mondo e lasciare una vita che gli offriva tutte le dolcezze della famiglia, è impossibile da esprimere; per averne un’idea, sarebbe stato necessario vedere la sua fronte coperta di sudore, eppure rassegnata, i suoi occhi pieni di lacrime, eppure rivolti al cielo.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Sii felice, nobile cuore. Sii benedetto per tutto il bene che hai fatto e che farai ancora. Che la mia riconoscenza rimanga nell’ombra come la tua buona azione.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “E ora, – disse lo sconosciuto, – addio bontà , umanità , riconoscenza… Addio a tutti i sentimenti che allargano il cuore!… Mi sono sostituito alla Provvidenza per ricompensare i buoni… Che il Dio vendicatore mi ceda il posto per punire i malvagi!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Niente. I contrabbandieri non sono ladri. – Ma quei due banditi corsi… – riprese Franz calcolando in anticipo tutti i possibili pericoli. – Eh, mio Dio! – disse Gaetano. – Non è colpa loro se sono banditi: è colpa dell’autorità . – Come? – Certo! Li perseguitano per avere fatto la pelle a qualcuno, nient’altro. Come se vendicarsi non fosse tipico dei corsi! – Che intendete per fare la pelle? Avere assassinato un uomo? – domandò Franz continuando a indagare. – Intendo avere ammazzato un nemico, – ribatté il nostromo, – che è ben diverso. ”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Diavolo! Questo cambia le cose! Sei giorni! Proprio quanti sono serviti a Dio per creare il mondo. È un po’ tanto, ragazzi.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il s’accomodi italiano è intraducibile; vuole dire al tempo stesso venite, entrate, siate il benvenuto, fate come a casa vostra, siete il padrone. È come quella frase turca, in Molière, che stupiva tanto il borghese gentiluomo per la quantità di cose che significava”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Allora fu una voluttà senza tregua, un amore senza sosta, come quello che prometteva il Profeta ai suoi eletti. Allora tutte quelle bocche di pietra si fecero vive, tutti quei petti divennero caldi, al punto che per Franz, che subiva per la prima volta il dominio dell’hashish, quell’amore era quasi un dolore, quella voluttà era quasi una tortura, quando sentiva posarsi sulla sua bocca assetata le labbra di quelle statue, flessuose e fredde come le spire di una biscia;”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Per tutto il resto dell’anno la città ripiomba nella sua cupa apatia, uno stato intermedio tra la vita e la morte che la rende simile a una specie di luogo di sosta tra questo mondo e l’altro; sosta sublime, piena di poesia e di carattere, che Franz aveva già fatto alcune volte, e che ogni volta aveva trovato ancora piú meravigliosa e piú fantastica.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Per quanto fosse abituato all’enfasi italiana, la prima reazione di Franz fu di guardarsi intorno; ma quelle parole erano rivolte proprio a lui. Franz era l’Eccellenza; la carrozza era la vettura di piazza; il palazzo era l’hotel Londra. In quell’unica frase si riassumeva tutto il genio di quel popolo per l’adulazione.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Luigi era geloso! Sentiva che, trascinata dalla sua natura vanitosa e orgogliosa, Teresa poteva sfuggirgli. Intanto la giovane contadina, dapprima timida e quasi spaventata, si era ben presto ripresa.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Quando si fa vedere a un amico una città che si è già visitata, ci si mette la stessa civetteria con cui si mostra una donna della quale si è stati l’amante.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “E anzi, Eccellenza, fareste bene a non pensarci piú e mettervi il cuore in pace. A Roma, una cosa o è possibile o non lo è. Quando vi dicono che non lo è, non c’è niente da fare.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Carlini si gettò singhiozzando tra le braccia del padre della sua innamorata. Erano le prime lacrime che versava quell’uomo sanguinario.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “I due giovani capirono che quel fuggiasco doveva essere un bandito; ma tra il contadino e il bandito romano c’è una simpatia innata per cui l’uno è sempre pronto ad aiutare l’altro.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Quattro giovani delle piú ricche e nobili famiglie di Roma le accompagnavano con quella libertà italiana che non ha eguali in nessun altro paese del mondo: erano vestiti da contadini di Albano, Velletri, Civita Castellana e Sora.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Luigi, invece, sentiva nascere in sé un sentimento sconosciuto: era come un dolore sordo che dapprima gli mordeva il cuore e da lÃ, tutto fremente, correva per le vene e si impadroniva di tutto il corpo. Seguà con gli occhi ogni minimo movimento di Teresa e del suo cavaliere; quando le loro mani si toccavano, si sentiva come stordito, le arterie gli battevano con violenza, e sembrava che il rintocco di una campana gli vibrasse nelle orecchie. Quando si parlavano, anche se Teresa ascoltava, timida e a occhi bassi, i discorsi del suo cavaliere, poiché Luigi leggeva negli occhi ardenti del bel giovane che quei discorsi erano elogi, gli pareva che la terra gli girasse sotto i piedi e che tutte le voci dell’inferno gli sussurrassero idee di omicidio e di assassinio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “«Luigi Vampa, – rispose il pastore con lo stesso tono con cui avrebbe risposto: Alessandro, re di Macedonia. – E voi?»”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “come ho detto”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “ Albert, da vero parigino, aveva già preso provvedimenti per la serata. ”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ognuno infatti chiacchierava dei propri affari, dei propri amori, dei propri svaghi, del carnevale che cominciava l’indomani, dell’imminente settimana santa, senza prestare la minima attenzione né ai cantanti né all’opera se non in momenti particolari,”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Be’, ecco dove vi sbagliate, e perché noi francesi commetteremo sempre mille sciocchezze all’estero: cioè subordinare tutto al nostro punto di vista parigino. In Spagna, e soprattutto in Italia, non giudicate mai l’intimità delle persone in base alla disinvoltura dei rapporti. La contessa e io ci siamo trovati simpatici, tutto qui.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ah, il duello! – esclamò il conte. – Bel sistema, parola mia, per raggiungere lo scopo, quando lo scopo è la vendetta! Un uomo vi ha portato via la donna che amate, un uomo vi ha sedotto la moglie, un uomo vi ha disonorato la figlia, ha trasformato un’intera vita che aveva il diritto di attendersi da Dio la quota di felicità che, creandolo, egli ha promesso a qualunque essere umano, in un’esistenza di dolore, di miseria o di infamia, e vi ritenete vendicato perché a quell’uomo, che vi ha messo il delirio nell’animo e la disperazione nel cuore, avete inferto un colpo di spada nel petto o cacciato un proiettile in testa? Senza contare che spesso è lui a uscire vincitore dal combattimento, discolpato agli occhi del mondo e in un certo senso assolto da Dio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Che succede? – disse il conte. – Non capite? Succede che quell’essere umano che sta per morire è furibondo perché il suo simile non muore con lui e se glielo permettessero, lo strazierebbe con le unghie e con i denti piuttosto che lasciarlo godere della vita di cui lui sta per essere privato. O uomini! Uomini! Razza di coccodrilli! Come dice Karl Moor107”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Senza contare che solo in quel momento si può studiare un carattere, – disse il conte. – Sul primo gradino del patibolo la morte strappa la maschera che si è indossata per tutta la vita e appare il vero volto. Bisogna ammetterlo, quello di Andrea non era bello da vedere… Che orribile farabutto!… Vestiamoci, signori, vestiamoci!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Abbiamo”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Uscendo dal Vaticano Franz tornò direttamente in albergo, evitando persino di passare per via del Corso. Portava con sé un tesoro di pensieri devoti che sarebbe stata una profanazione mettere a contatto con le folli gioie della mascherata.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Non poteva fare a meno di riconoscere la bellezza della sua testa severa, il cui pallore era l’unico difetto o forse la principale qualità .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “L’autore di questa storia, che ha abitato in Italia per cinque o sei anni, non ricorda di avere mai visto una solennità turbata da uno solo di quegli eventi che sono sempre un corollario alle nostre.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il moccoletto è come la vita: finora l’uomo ha trovato un solo modo per trasmetterla, e quel modo gli viene da Dio. Ma ha scoperto mille modi per toglierla; è vero che per questa suprema operazione è stato un po’ aiutato dal diavolo.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Perché, una volta fatto sacrificio della propria vita, non si è piú come gli altri uomini, o piuttosto gli altri uomini non sono piú nostri pari, e chiunque abbia preso questa decisione sente subito decuplicare le forze e allargarsi l’orizzonte.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il Gran Sultano, la libertà di una donna, – rispose il conte. – Il Santo Padre, la vita di un uomo. Perciò, per una volta in vita mia, sono stato potente come se Dio mi avesse fatto nascere sui gradini di un trono.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ah, signor conte, vi proclamate orientale, levantino, malese, indiano, cinese, selvaggio; vi chiamate Montecristo di cognome, Sinbad il marinaio di nome, ed ecco che il giorno in cui mettete piede a Parigi possedete istintivamente la piú grossa qualità o il piú grosso difetto dei nostri eccentrici parigini, cioè vi fregiate dei vizi che non avete e nascondete le virtú che avete!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “sono le due e mezzo,”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “ribatté Montecristo con uno di quei sorrisi che un pittore non potrà mai rendere e che un fisiologo non avrà mai la speranza di analizzare.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “sapeva che, come Nerone, era alla ricerca dell’impossibile e non si stupiva piú di nulla;”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “demone del guadagno.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il conte gli fece cenno di uscire e ad Ali di seguirlo. Tutti e due si trasferirono nello studio, dove conversarono a lungo.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Siete un amante dei cavalli, signor conte? – Ho passato parte della mia vita in Oriente, signora, e gli orientali, come sapete, apprezzano solo due cose al mondo, la nobiltà dei cavalli e la bellezza delle donne. – Ah, signor conte, – disse la baronessa, – avreste dovuto essere cosà galante da mettere al primo posto le donne.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “quanto alla signora de Villefort, rimproverò il figlio con una moderazione che di certo Jean-Jacques Rousseau non avrebbe approvato se il piccolo Édouard si fosse chiamato Émile.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ci pensava sua moglie per lui: era una cosa accettata in società , dove si attribuiva ai gravi e numerosi impegni del magistrato ciò che in realtà era solo calcolo di orgoglio, quintessenza di aristocrazia e infine applicazione di questo assioma: Fingi di stimare te stesso e sarai stimato, assioma cento volte piú utile nella nostra società di quello dei greci: Conosci te stesso, oggi sostituito dall’arte meno difficile e piú fruttuosa di conoscere gli altri.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “pede claudo”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Forse succederà ,”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Be’, signore, – rispose, – vedo che nonostante la vostra fama di uomo superiore, considerate ogni cosa dal punto di vista materiale e volgare della società , cominciando dall’uomo e finendo con l’uomo, cioè dal punto di vista piú limitato e piú ristretto che sia concesso all’intelligenza umana.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “I cosiddetti capricci della sorte, cioè la rovina, il cambiamento, le contingenze, li ho previsti tutti”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Anch’io, come è accaduto a ogni uomo una volta nella vita, sono stato trasportato da Satana sulla piú alta montagna della terra; là mi mostrò il mondo intero e, come aveva detto a Cristo, mi domandò: «Ecco, figlio degli uomini, che cosa vuoi per adorarmi?» Allora ci pensai a lungo, perché da tempo, in effetti, una terribile ambizione mi divorava il cuore; poi gli risposi: «Ascolta, ho sempre sentito parlare della Provvidenza, eppure non l’ho mai vista, né ho visto nulla che le somigliasse, il che mi fa pensare che non esista. Voglio essere la Provvidenza, poiché ciò che c’è di piú bello, di piú grande e di piú sublime al mondo è ricompensare e punire».”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “uno studio per Emmanuel, che non studiava, e una stanza da musica per Julie, che non era musicista.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “«Maximilien, era Edmond Dantès!»”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ma in fatto di speculazioni l’uomo propone e il denaro dispone;”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ahimè, Maximilien! Ora saremo troppo liberi, la felicità ci farà tentare Dio, abuseremo della nostra sicurezza, e la nostra sicurezza ci perderà .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Eh, mio Dio, signora, si perde forse qualcosa tra gli uomini! Le arti viaggiano e fanno il giro del mondo, le cose cambiano nome, tutto qui, e la gente comune si lascia ingannare, ma il risultato è lo stesso: il veleno agisce particolarmente su questo o quell’organo; uno sullo stomaco, l’altro sul cervello, l’altro ancora sull’intestino.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “A nessuno fa piú gola che a un milionario un palco che non costa nulla.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Sentite, mio caro, – disse Lucien, – il conte di Montecristo, qui, vi dirà come gli italiani: Denari e santità metà della metà .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il disinteresse è il piú bel raggio di sole sotto il quale possa risplendere una nobile spada.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Capite, il signor maggiore Bartolomeo Cavalcanti, un esponente della piú antica nobiltà italiana, di cui Dante volle essere il d’Hozier… Vi ricordate o no, nel decimo canto dell’Inferno?”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ma sul serio, signor conte, parliamo di donne come le donne parlano di uomini; è imperdonabile!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Eh! Chi può garantire cosa accadrà , caro signore? L’uomo propone e Dio dispone”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “I nostri lettori”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Forse che il sole mi ha fatto qualcosa? No, mi riscalda, e alla sua luce vi vedo, ecco tutto. Forse che un profumo ha fatto qualcosa per me? No, il suo aroma risulta piacevole ai miei sensi. Non ho altro da dire quando mi si chiede perché mi piace quel profumo. La mia amicizia per lui è strana come la sua per me. Una voce segreta mi avverte che questa amicizia imprevista e reciproca non è dovuta semplicemente al caso.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Qualcuno propose una bouillotte. Non gioco mai perché non sono abbastanza ricco per permettermi di perdere né abbastanza povero per desiderare di vincere.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ora, Valentine, giurerei che il conte ha saputo che desideravo quel cavallo e ha perso apposta per farmi vincere.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Questa comunicazione, – continuò il procuratore del re con il suo tono gelido che pareva non ammettere mai obiezioni, – siamo certi, la signora de Villefort e io, che vi farà piacere. L’occhio del vecchio rimase atono; si limitava ad ascoltare. – Signore, – riprese Villefort, – facciamo sposare Valentine. A questa notizia un volto di cera non sarebbe rimasto piú freddo di quello del vecchio. – Il matrimonio verrà celebrato fra tre mesi, – proseguà Villefort. L’occhio del vecchio continuò a restare inanimato.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Noirtier comandava con gli occhi, ringraziava con gli occhi, era un cadavere con gli occhi vivi e a volte nulla era piú spaventoso di quel volto di marmo su cui divampava la collera o risplendeva la gioia.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Signori, – disse, – ammetterete, vero, che raggiunto un certo livello di ricchezza il necessario è soltanto il superfluo, cosà come le signore ammetteranno che, arrivati a un certo livello di esaltazione, non c’è piú niente di concreto se non l’ideale? Ma, proseguendo il ragionamento, che cos’è il fantastico? Ciò che non comprendiamo. Che cos’è un bene davvero desiderabile? Quello che non possiamo avere. Ora, vedere cose che non riesco a capire, procurarmi cose impossibili da avere è l’occupazione di tutta la mia vita. Ci riesco in due modi: con il denaro e con la volontà .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il conte ascoltava compiaciuto le voci discordanti dell’amor proprio ferito e dell’interesse deluso dei due coniugi.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Certo, signore, e preferisco cosÃ, – disse ridendo l’uomo del telegrafo. – Perché preferite cosÃ? – Perché in questo modo non ho responsabilità . Sono una macchina, semplicemente, e purché funzioni, non mi viene chiesto altro.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Cosa si fa agli infanticidi in questo paese? – domandò ingenuamente il maggiore Cavalcanti. – Mio Dio, gli si taglia semplicemente la testa, – rispose Danglars. – Ah, gli si taglia la testa, – fece Cavalcanti. – Credo di sÃ… Vero, signor de Villefort? – domandò Montecristo. – SÃ, signor conte, – rispose lui con un tono che non aveva piú nulla di umano.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Signori, – disse, – ammetterete, vero, che raggiunto un certo livello di ricchezza il necessario è soltanto il superfluo, cosà come le signore ammetteranno che, arrivati a un certo livello di esaltazione, non c’è piú niente di concreto se non l’ideale? Ma, proseguendo il ragionamento, che cos’è il fantastico? Ciò che non comprendiamo. Che cos’è un bene davvero desiderabile? Quello che non possiamo avere. Ora, vedere cose che non riesco a capire, procurarmi cose impossibili da avere è l’occupazione di tutta la mia vita. Ci riesco in due modi: con il denaro e con la volontà .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Me, qualcuno mi ha nominato barone, e quindi lo sono; lui si è nominato conte da solo, per cui non lo è.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Potevano esserci uomini piú belli, ma di certo non ce n’erano di piú significativi, ci sia permessa questa espressione: nel conte tutto voleva dire qualcosa e aveva un valore, perché l’abitudine del pensiero utile aveva conferito ai suoi lineamenti, all’espressione del suo volto e a ogni suo minimo gesto una mobilità e una fermezza incomparabili.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Signor conte, – riprese infine Mercédès guardando Montecristo con occhi supplichevoli, – c’è una commovente usanza araba che rende amici per sempre coloro che hanno condiviso il pane e il sale sotto lo stesso tetto. – La conosco, signora, ma siamo in Francia e non in Arabia, e in Francia non ci sono né amicizie eterne né condivisione del sale e del pane.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “tutto sembra credibile al condannato a morte e per lui i miracoli rientrano nella categoria del possibile quando è questione di salvarsi la vita.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il debole parla dei pesi che solleva, il timido dei giganti che affronta, il povero dei tesori che maneggia, il piú umile contadino, per orgoglio, si fa chiamare Giove.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “«Generale, – dichiarò con nobiltà il capo dell’assemblea, – un uomo solo ha sempre il diritto di insultarne cinquanta: è il privilegio della debolezza. Ma ha torto a fare uso di questo diritto. Credetemi, generale, giurate e non insultateci».”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “In effetti, – disse Albert, – è una delizia, ed è impossibile interpretare la musica del suo paese meglio di quanto faccia il principe Cavalcanti. Avete detto principe, vero? Del resto, se non è principe, lo faranno principe: in Italia è facile.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Lo sospettavo. Ma come mai una grande principessa è diventata schiava? – Come mai il tiranno Dionisio è diventato maestro di scuola? I casi della guerra, caro visconte, i capricci della fortuna.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Sii il benvenuto, amico, che vieni insieme al mio signore e padrone, – disse la ragazza in ottimo toscano, con quel dolce accento romano che rende la lingua di Dante sonora come quella di Omero. – Ali, caffè e pipe!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Riposati, bambina cara, e fatti coraggio pensando che c’è un Dio che punisce i traditori.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “potrò buttarvi dalla finestra solo fra tre settimane, cioè ventiquattro giorni”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– O uomo! – mormorò d’Avrigny. – Il piú egoista di tutti gli animali, la piú individualista di tutte le creature, sempre convinto che la terra giri, il sole splenda, la morte falci solo per lui. Formica che maledice Dio dall’alto di un filo d’erba! E chi ha perso la vita non ha forse perso niente? Il signor de Saint-Méran, la signora de Saint-Méran, il signor Noirtier…”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ve l’ho detto, dove l’aria è pura, dove il rumore tace, dove, per quanto orgoglioso tu sia, ti senti umile e ti credi piccolo. Amo questa mortificazione, io che vengo definito padrone dell’universo come Augusto.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Mercédès, – ripeté Montecristo, – Mercédès! Ebbene sÃ, avete ragione, questo nome mi è ancora dolce da pronunciare, ed è la prima volta dopo tanto tempo che risuona cosà chiaramente sulle mie labbra. Oh, Mercédès, il vostro nome, l’ho pronunciato con i sospiri della malinconia, con i gemiti del dolore, con il ringhio della disperazione. L’ho pronunciato gelato dal freddo, rannicchiato sulla paglia della cella. L’ho pronunciato divorato dal caldo, rotolandomi sul pavimento di pietra della prigione. Mercédès, devo vendicarmi, perché per quattordici anni ho sofferto, per quattordici anni ho pianto, ho maledetto. Ora, ve lo dico, Mercédès, devo vendicarmi! E il conte, temendo di cedere alle preghiere di colei che aveva tanto amato, chiamava in aiuto dell’odio i suoi ricordi. – Vendicatevi, Edmond! – esclamò la povera madre. – Ma vendicatevi dei colpevoli, vendicatevi su di lui, vendicatevi su di me, ma non vendicatevi su mio figlio! – Sta scritto nel Santo Libro: «Le colpe dei padri ricadranno sui figli fino alla terza e alla quarta generazione». Dato che Dio ha dettato queste parole al suo profeta, perché dovrei essere migliore di Dio? – Perché Dio possiede il tempo e l’eternità , due cose che sfuggono agli uomini.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Avete sentito morire vostro padre in vostra assenza? – esclamò Montecristo affondando le mani nei capelli. – Avete visto la donna che amavate tendere la mano al vostro rivale mentre voi rantolavate in fondo all’abisso?… – No, – lo interruppe Mercédès, – ma ho visto colui che amavo pronto a diventare l’assassino di mio figlio! Pronunciò queste parole con un dolore cosà possente, con un accento cosà disperato che a queste parole e a questo accento un singhiozzo lacerò la gola del conte. Il leone era domato, il vendicatore era vinto.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Sulla mia anima, signora, lo ha fatto, e nel modo che vi ho raccontato. D’altra parte non è un’azione molto piú odiosa di essere passato, lui, francese di adozione, dalla parte degli inglesi! Di avere combattuto, spagnolo di nascita, contro gli spagnoli. Stipendiato da Ali, di avere tradito e assassinato Ali. Di fronte a simili cose che cos’è la lettera che avete appena letto? Una mistificazione galante, perdonabile per la donna che ha sposato quell’uomo, lo ammetto e lo capisco, ma impossibile da perdonare per l’innamorato che doveva sposarla. Ebbene, i francesi non si sono vendicati del traditore, gli spagnoli non hanno fucilato il traditore, Ali, nella sua tomba, ha lasciato impunito il traditore; ma io, tradito, assassinato, gettato anch’io in una tomba, sono uscito da quella tomba per grazia di Dio, e a Dio devo la vendetta. Mi manda per questo, ed eccomi.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Non immaginerete che, offeso pubblicamente, di fronte a un intero teatro, in presenza dei vostri amici e di quelli di vostro figlio, provocato da un ragazzo che si glorierà del mio perdono come di una vittoria, non immaginerete, dico, che abbia per un solo istante il desiderio di vivere. Ciò che ho piú amato dopo di voi, Mercédès, è stato me stesso, cioè la mia dignità , cioè quella forza che mi rendeva superiore agli altri uomini. Quella forza era la mia vita. Voi la spezzate con una parola. Io muoio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Dite cosÃ, Mercédès, ma cosa direste se conosceste la portata del sacrificio che faccio per voi? Immaginate che il Padrone supremo, dopo avere creato il mondo, dopo avere reso fertile il caos, si fosse fermato a un terzo della creazione per risparmiare a un angelo le lacrime che un giorno i nostri crimini avrebbero fatto scendere dai suoi occhi immortali; immaginate che dopo avere preparato tutto, impastato tutto, fecondato tutto, al momento di ammirare la sua opera Dio avesse spento il sole e ricacciato col piede il mondo nella notte eterna, allora avrete un’idea, o piuttosto, no, non potrete ancora farvi un’idea di ciò che perdo perdendo la vita adesso.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Cosa vi è successo da ieri sera, conte? – Quello che è successo a Bruto alla vigilia della battaglia di Filippi: ho visto un fantasma.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Perché penso a qualcuno che sto per lasciare e sospiro! Via, Morrel, siete un soldato e ve ne intendete cosà poco di coraggio? È forse la vita che rimpiango? Che importa a me, che ho passato vent’anni fra la vita e la morte, vivere o morire? D’altra parte, state tranquillo, Morrel: questa debolezza, se è tale, è solo per voi. So che il mondo è un salotto da cui bisogna uscire con garbo e correttamente, cioè inchinandosi e pagando i debiti di gioco. ”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il fardello che ho sollevato, pesante quasi quanto un mondo, e che avevo creduto di portare fino alla fine, era commisurato al mio desiderio e non alla mia forza, alla mia volontà , e non al mio potere, e dovrò deporlo a metà appena del viaggio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “E tutto questo, mio Dio, perché il mio cuore, che credevo morto, era solo intirizzito, perché si è risvegliato, perché ha battuto, perché ho ceduto al dolore di quel battito suscitato in fondo al mio petto dalla voce di una donna!»”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Abbiamo previsto questa delicatezza da parte del conte, signor Morrel, – rispose Beauchamp, – e ho portato delle armi che ho comprato otto o dieci giorni fa, credendo che ne avrei avuto bisogno per una faccenda analoga. Sono nuovissime e non sono ancora state usate da nessuno. Volete controllarle?”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Lo faccio, mio Dio, – disse con gli occhi levati al cielo, – per il vostro onore quanto per il mio. Da dieci anni a questa parte mi sono considerato, mio Dio, l’inviato della vostra vendetta, e non bisogna che altri miserabili oltre a quel Morcerf, non bisogna che un Danglars, un Villefort, non bisogna infine che Morcerf stesso pensino che il caso li ha sbarazzati del loro nemico. Sappiano invece che la Provvidenza, che aveva già decretato la loro punizione, è stata corretta solo dalla forza della mia volontà , che il castigo evitato in questo mondo li attende nell’altro e che hanno semplicemente barattato il tempo con l’eternità .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Agivo bene secondo gli uomini, ma voi agivate secondo Dio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Posso darvi un consiglio da amico? Partite per Napoli, per L’Aia o per San Pietroburgo, paesi tranquilli, dove si sa comprendere le questioni d’onore meglio di quanto non facciano le nostre teste calde di Parigi. Una volta lÃ, esercitatevi a centrare il bersaglio con la pistola, esercitatevi nelle parate di terza e di quarta. Fatevi dimenticare a sufficienza per poter tornare in Francia senza problemi, tra qualche anno, o rendetevi abbastanza degno di rispetto, quanto agli esercizi accademici, per assicurarvi la tranquillità .”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Fernand! – gli gridò lui. – Dei miei cento nomi mi basterebbe dirtene uno solo per folgorarti. Ma quel nome, lo indovini, vero? O piuttosto lo ricordi? Perché, nonostante tutte le mie sofferenze, tutte le mie torture, oggi ti mostro un volto ringiovanito dalla felicità della vendetta, un volto che devi avere visto molto spesso nei tuoi sogni da quando hai sposato… Mercédès, la mia fidanzata!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “to. Il sangue laverà la vergogna.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Amo perdutamente, amo come un pazzo, amo come un uomo che darebbe tutto il proprio sangue per risparmiarle una lacrima. Amo Valentine de Villefort, che in questo momento viene assassinata, capite! La amo, e chiedo a Dio e a voi come posso salvarla!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Ho scelto il salotto, signore, come luogo del nostro incontro per evitare le impressioni sgradevoli e gli influssi dell’ufficio di un banchiere. Quei registri contabili, per quanto dorati, quei cassetti chiusi come porte di fortezze, quei fasci di banconote che arrivano da chissà dove e quei mucchi di lettere provenienti dall’Inghilterra, dall’Olanda, dalla Spagna, dalle Indie, dalla Cina e dal Perú in genere hanno uno strano effetto sull’animo di un padre e gli fanno dimenticare che al mondo esiste un interesse piú grande e piú sacro della posizione sociale e dell’opinione dei suoi clienti.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “In ogni cervello ben organizzato l’idea dominante, e ce n’è sempre una, l’idea dominante, dicevamo, è quella che, dopo essersi addormentata per ultima, illumina per prima il risveglio del pensiero.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Oh, perché il mondo non è un deserto? – esclamò gettandosi fra le braccia della signorina d’Armilly, con gli occhi accesi da quella rabbia che spingeva Nerone a desiderare che il popolo romano avesse un’unica testa per tagliargliela con un colpo solo282.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Perché sono colui che ha già salvato la vita di tuo padre, un giorno che voleva uccidersi come tu vuoi fare adesso, perché sono l’uomo che ha mandato la borsa alla tua giovane sorella e il Pharaon al vecchio Morrel, perché sono Edmond Dantès, che da bambino ti faceva giocare sulle sue ginocchia.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Per chiamare Édouard bisognava risvegliare l’eco di quell’appartamento trasformato in bara, parlare significava violare il silenzio della tomba.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “A quella terribile vista Montecristo impallidÃ, capà di avere appena oltrepassato i diritti della vendetta, capà che non poteva piú dire: «Dio è per me e con me».”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Allora osservò a lungo, a braccia conserte, quella fornace dove vengono a fondersi, a torcersi, a modellarsi tutte le idee che scaturiscono dall’abisso ribollente per andare a scuotere il mondo.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Grande città ! – mormorò chinando il capo e giungendo le mani come se stesse pregando. – Ho varcato le tue porte meno di sei mesi fa. Credo che mi abbia condotto qui lo spirito di Dio, e mi riporta via trionfante. Il segreto della mia presenza fra le tue mura, l’ho confidato a quel Dio che è l’unico a poter leggere nel mio cuore. Solo lui sa che me ne vado senza odio e senza orgoglio, ma non senza rimpianti. Solo lui sa che non ho fatto uso né per me né per vani motivi del potere che mi aveva affidato. Grande città ! È nel tuo seno palpitante che ho trovato ciò che cercavo. Minatore paziente, ho rimestato le tue viscere per far uscire il male. Ora la mia opera è compiuta, la mia missione è conclusa. Ora non puoi piú offrirmi né gioie né dolori. Addio, Parigi! Addio!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Mi avete risparmiata, eppure di tutti quelli che avete colpito ero la piú colpevole. Tutti gli altri hanno agito per odio, per cupidigia, per egoismo; io ho agito per viltà . Loro desideravano, io ho avuto paura. No, non stringetemi la mano, Edmond, voi state pensando qualche parola affettuosa, lo sento: non ditela, conservatela per un’altra, io non ne sono degna. Vedete… – scoprà completamente il volto, – vedete, la sventura mi ha ingrigito i capelli, i miei occhi hanno versato cosà tante lacrime che sono cerchiati di vene violette, la fronte si sta riempiendo di rughe. Voi invece, Edmond, siete sempre giovane, sempre bello, sempre fiero. Perché voi avete la fede, perché voi avete avuto la forza, perché voi vi siete affidato a Dio e Dio vi ha sorretto. Io sono stata vile, io l’ho rinnegato; Dio mi ha abbandonata, ed eccomi qui.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Dalla morte del piccolo Édouard, in Montecristo si era verificato un grande cambiamento. Giunto al culmine della sua vendetta dopo la salita lenta e tortuosa che aveva percorso, sull’altro versante della montagna aveva visto l’abisso del dubbio.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Sto interpretando male il passato, – disse, – e non posso essermi ingannato cosÃ. Come! – continuò. – Lo scopo che mi ero proposto sarebbe insensato! Come! Avrei sbagliato strada da dieci anni a questa parte! Come! Sarebbe bastata un’ora per dimostrare all’architetto che quella in cui aveva riposto tutte le sue speranze era un’opera, se non impossibile, almeno sacrilega!”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Su, dunque, uomo rigenerato; su, ricco stravagante; su, dormiente risvegliato; su, visionario onnipotente; su, milionario invincibile, assumi di nuovo per un momento il funesto punto di vista della vita miserabile e affamata, ripercorri i sentieri su cui ti ha spinto la fatalità , su cui ti ha condotto la sventura, su cui ti ha accolto la disperazione. Oggi troppi diamanti, oro e felicità risplendono sulla superficie di quello specchio in cui Montecristo guarda Dantès. Nascondi i diamanti, insudicia l’oro, cancella quei bagliori. Ricco, ritrova il povero; libero, ritrova il prigioniero; resuscitato, ritrova il cadavere.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Montecristo alzò gli occhi al cielo, ma non vide il cielo, c’era un velo di pietra fra lui e il firmamento.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Pensò che c’era stato un velo non meno spesso tra gli occhi di coloro ai quali Faria offriva dei tesori e i tesori che offriva loro.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “– Sua Eccellenza vuole vedere San Pietro? – domandò il cicerone. – Perché? – rispose il barone. – Diavolo! Per vedere. – Non sono venuto a Roma per vedere, – proclamò Danglars, e poi aggiunse sottovoce: – Sono venuto a incassare.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Che fare quando si è un banchiere e si è felicemente dichiarata bancarotta? Danglars pensò per dieci minuti alla moglie rimasta a Parigi, per altri dieci minuti alla figlia che girava il mondo con la signorina d’Armilly. Dedicò altri dieci minuti ai suoi creditori e al modo in cui avrebbe usato i loro soldi; poi, non avendo piú nulla a cui pensare, chiuse gli occhi e si addormentò.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “aprà lo sportello, ma una mano energica lo ricacciò subito dentro e la carrozza partÃ. Il barone, sbalordito, si svegliò del tutto. – Ehi! – disse al postiglione. – Ehi, mio caro! Era di nuovo un po’ di quell’italiano da romanza che Danglars aveva imparato quando sua figlia cantava dei duetti con il principe Cavalcanti. Ma mio caro non rispose.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il francese entrò, lasciando in anticamera la guida, che si mise subito a chiacchierare con due o tre di quegli affaristi senza affari, o piuttosto dai mille affari, che a Roma stanno alla porta dei banchieri, delle chiese, dei ruderi, dei musei o dei teatri.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Il cicerone teneva aperto lo sportello; il cicerone è una persona molto servizievole, che si può usare per qualsiasi cosa.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Infatti nelle cupe profondità dell’immensa sala si vedevano sollevarsi dai giacigli di paglia o di pelli di lupo i compagni dell’uomo che Albert de Morcerf aveva trovato intento a leggere i Commentarii di Cesare e che Danglars ritrovava intento a leggere la Vita di Alessandro.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Era la seconda volta, da un’ora a quella parte, che invocava il nome di Dio; non gli capitava da dieci anni.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Quando vi domando se vi siete consolato, vi parlo da uomo per il quale il cuore umano non ha piú segreti. Ebbene, Morrel, scendiamo insieme in fondo al vostro cuore e sondiamolo. È ancora quell’impazienza febbrile e dolorosa che fa sobbalzare il corpo come sobbalza il leone punto dalla zanzara? È sempre quella sete divorante che si estingue solo nella tomba? È quell’idealità del rimpianto che fa slanciare il vivo fuori dalla vita all’inseguimento della morte? Oppure è solo la prostrazione del coraggio sfinito, la noia che soffoca il barlume di speranza ancora deciso a lottare? È la perdita della memoria, che porta con sé l’impotenza delle lacrime! Oh, caro amico, se è cosÃ, se non potete piú piangere, se credete morto il vostro cuore intirizzito, se trovate forza solo in Dio, se avete sguardi solo per il cielo, amico, lasciamo da parte le parole troppo limitate per il senso che attribuisce loro la nostra anima. Maximilien, vi siete consolato, non lamentatevi piú.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “In effetti, – disse Albert, – è una delizia, ed è impossibile interpretare la musica del suo paese meglio di quanto faccia il principe Cavalcanti. Avete detto principe, vero? Del resto, se non è principe, lo faranno principe: in Italia è facile.”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Secondo Plutarco Lucullo, che si faceva servire pranzi fastosi anche quando era solo, disse questa frase a un servo per rimproverarlo di avergli preparato un pasto semplice sapendo che non aveva ospiti (si veda Plutarco, Vita di Lucullo, XLI).”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas - “Allusione al gruppo scultoreo romano I lottatori (Firenze, Galleria degli Uffizi, Tribuna).”
—Il conte di Montecristo by Alexandre Dumas